Dai carrozzieri no all’obbligo del risarcimento ‘in forma specifica’ penalizza i cittadini e le imprese di carrozzeria

Tempo di lettura: 2 minuti
24/11/2013

E’ un secco no quello lanciato dalla categoria dei Carrozzieri in merito a due ipotesi di provvedimenti all’esame del Governo e del Parlamento, riguardanti la riforma della disciplina Rc Auto. Novità che metterebbero a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza di 17.000 imprese di carrozzeria. Il primo provvedimento riguarda il pacchetto di norme nel settore assicurativo, il secondo si riferisce ad una risoluzione  in discussione presso la Commissione Finanze della Camera. 

In entrambi, si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. 
"In tal modo - ha dichiarato il Presidente Provinciale per la Confartigianato della categoria autoriparatori Mauro Agosta - oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio 2/3 delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione".

La posizione è stata ribadita dai rappresentanti dei Carrozzieri delle Confederazioni artigiane che, nel corso di un’Audizione presso la 6° Commissione Finanze della Camera, hanno chiesto l’eliminazione dell’obbligo del risarcimento in forma specifica dalla risoluzione Gutgeld, sottolineando che esso impedirebbe agli automobilisti di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia del carrozziere di fiducia. 

Inoltre l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale perché aggira la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse “obbligatorio”, quanto piuttosto quale alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile). 

A dar ragione alle Associazioni di categoria dei carrozzieri è anche il decreto legge ‘CrescItalia’ varato il 24 gennaio 2012, dal quale, grazie alle battaglie delle tre Associazioni, è stata eliminata proprio una norma che avrebbe limitato la libertà dei cittadini e altera la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto. 

Un tentativo simile di favorire con un premio economico la riparazione in forma specifica  è stato già fatto in occasione dell’approvazione della vigente legge n°27 del 24 marzo 2012. In quella occasione la proposta fu di decurtare il risarcimento del danno del 30% se non si utilizzavano le carrozzerie convenzionate. Tale previsione fu poi cancellata dal testo della legge approvata, anche a seguito di una forte mobilitazione della categoria.