Export, il manifatturiero ligure verso la Turchia vale 68 milioni

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21/02/2016

Le esportazioni pesano per lo 0,25% sul valore aggiunto della Liguria.
Grasso (Confartigianato): «Instabilità e sanzioni danneggiano il nostro
export anche in Paesi in forte crescita: risulta ancor più fondamentale il
supporto all’internazionalizzazione»

Le esportazioni di manifatturiero ligure verso la Turchia valgono 68
milioni di euro*. In base ai dati Istat e Unioncamere diffusi dall’Ufficio
studi di Confartigianato, nella nostra regione l’export pesa per lo 0,25%
sul valore aggiunto, un dato che la posiziona al 12esimo posto in Italia.
Il volume delle esportazioni, relativo ai primi 9 mesi del 2015, risulta
in calo dell’8,4% (era pari a 104 milioni tra quarto trimestre 2014 e
terzo trimestre 2015).
Dopo la Germania, l’Italia è il secondo Paese dell’Unione europea per
volume di export totale verso la Turchia. Il manifatturiero esportato
verso la nazione turca vale 6,4 miliardi (in crescita del 7%) e il
rapporto sul valore aggiunto nazionale risulta pari allo 0,6%. In
particolare, i soli settori ad alta concentrazione di micro e piccole
imprese** (il 18% dell’export manifatturiero), registrano nei primi dieci
mesi del 2015 un aumento tendenziale delle esportazioni verso la Turchia
del 3,7%.
A trainare lo stivale sono soprattutto le regioni del Nord: Lombardia (1,9
miliardi di export manifatturiero totale), Piemonte (1,17 miliardi, che
registra anche il rapporto più alto d’Italia tra export e valore aggiunto,
pari a 1,39%, seguito da quello del Friuli Venezia Giulia, 1,07%) ed
Emilia Romagna (circa 820 milioni di euro).
Nella fotografia provinciale Genova e Savona sono le due province liguri a
registrare il maggior peso sull’intero export manifatturiero ligure verso
la Turchia. Il capoluogo pesa per 33 milioni di euro (-20,5% nei primi 9
mesi del 2015) e il rapporto sul valore aggiunto è quasi in linea con
quello regionale (0,24%). Nel savonese le esportazioni verso il Paese
straniero valgono 26 milioni di euro (in crescita del 4,5%), ma il
rapporto export/valore aggiunto è ben superiore a quello medio della
Liguria: 0,49%. Infine, il peso dell’export manifatturiero imperiese e
spezzino incide, rispettivamente, per 2 milioni (+20,6%) e 7 milioni di
euro (+16,7%).
«Le instabilità e le sanzioni – commenta Giancarlo Grasso, presidente di
Confartigianato Liguria – danneggiano il nostro export verso alcuni Paesi,
come la Turchia, in forte crescita e quindi buona opportunità di
interscambio commerciale anche per le micro e piccole imprese che, come
dimostrano i dati, stanno registrando un andamento positivo delle
esportazioni. A maggior ragione sarà quindi fondamentale un’azione di
forte sostegno all’internazionalizzazione delle nostre microimprese da
parte dell’amministrazione regionale».

*i dati, anche provinciali, si intendono al netto di Coke e prodotti della
raffinazione del petrolio.

** i settori ad alta concentrazione di micro e piccole imprese sono i
seguenti:
C10 – Prodotti alimentari
C13 – Prodotti tessili
C14 – Art. di abbigliamento
C15 – Art. in pelle e simili
C16 – Legno e sughero, paglia ed intrecciati (escluso mobili)
C18 – Prod. di stampa e riproduzione
C 25 – Prod. in metallo (escl. Macchine e attrezzature)
C 31 – Mobili
C32 – Prodotti delle altre manifatture