Lettera della Confartigianato di Imperia alle Istituzioni sui gravi ritardi nelle autorizzazioni del cemento armato

Tempo di lettura: 4 minuti
29/12/2016

Dura presa di posizione della Confartigianato sui ritardi nelle autorizzazioni preventive del cemento armato. Una questione che sta causando gravi ripercussioni al comparto dell'edilizia, già alle prese con una crisi del settore che prosegue ormai da diversi anni. Queste autorizzazioni, necessarie nelle zone sismiche come la provincia di Imperia, dovrebbero essere rilasciate entro 60 giorni. La realtà parla invece di attese anche superiori all'anno, con un conseguente blocco dei lavori. Tutto questo crea gravi problematiche alle imprese edili, a tutti i settori che ruotano intorno alle costruzioni ed agli utenti stessi che si vedono impossibilitati ad avere nei tempi desiderati i lavori commissionati.

“E' una situazione non più accettabile – ha detto Antonio Sindoni, presidente degli edili della Confartigianato di Imperia – Il Presidente della Regione Liguria deve rendersi conto della situazione in atto nella nostra zona e mettere la Provincia di Imperia in condizione di svolgere il proprio ruolo e rispondere alle esigenze almeno nei termini previsti dalla Legge, ovvero in 60 giorni. Le organizzazioni, compresi gli ordini professionali, sono tutte disponibili a coadiuvare e dare supporto ove ve ne fosse bisogno”.

Secondo quanto disposto dal Testo Unico in materia edilizia, ogni intervento che ricade in zona sismica segue una particolare procedura autorizzativa che prevede, oltre al titolo edilizio, anche una preventiva autorizzazione degli uffici regionali in merito alla fattibilità tecnica. Competenza per la quale la Regione Liguria ha delegato la Provincia di Imperia.

La Confartigianato ha così scritto una lettera al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, all'assessore regionale all'urbanistica Marco Scajola, al Presidente della Provincia di Imperia Fabio Natta, al suo Vicepresidente Luigino Dellerba, ed ai sindaci dei comuni costieri dell'estremo ponente ligure (Sanremo, Imperia, Ventimiglia, Taggia, Bordighera, Camporosso, Cervo, Costarainera, Diano Marina, Ospedaletti, Riva Ligure, San Bartolomeo al Mare, San Lorenzo al mare, Santo Stefano al Mare e Vallecrosia).

“Più volte in passato abbiamo sollevato diverse obiezioni – prosegue Sindoni -. Oltre a manifestare la nostra indignazione, abbiamo anche presentato anche proposte costruttive, rimaste purtroppo inascoltate. La situazione ormai è insostenibile, le pratiche giacenti negli uffici sono innumerevoli e si è giunti ad una fase che non è un'esagerazione definire: di emergenza. E' ormai evidente che sia necessario velocizzare l'iter burocratico e mettere in pratica quanto previsto dalla normativa vigente, anche perché questa è una delle cause che ha provocato il collasso del comparto edile. Confidiamo ora in un'immediata azione per il ripristino dei tempi di approvazione, il tutto per evitare azioni più incisive da parte della nostra Associazione”.

I dati in provincia di Imperia infatti confermato una pesante realtà: esaminando i numeri degli ultimi due anni e mezzo, emerge in provincia di Imperia una perdita di 67 imprese (- 11,4%) e di oltre 3 mila operai del settore (- 14,2%). Il singolo mese di ottobre 2016, rapportato con lo stesso periodo dell'anno precedente, ha registrato un calo di 13.527 ore lavorate (da 278.387 a 264.860). Il mese più negativo è stato quello di giugno con oltre 27 mila ore in meno (da 273.371 a 246.286).

Anche i sindacati hanno sottolineato questa grave problematica che sta interessando tutto il comparto edilizio. “Condividiamo la denuncia di questa situazione che lascia costernati – ha detto Giampiero Garibaldi segretario Fillea Cgil Imperia -. I ritardi degli uffici per queste autorizzazioni sono incomprensibili, specialmente in un periodo di crisi come quello attuale in cui l'edilizia privata è praticamente ferma. In un momento già difficile ci si fa del male ulteriore con la burocrazia. Questo è un Paese che sta implodendo con una sovrapposizione di passaggi che non si concludono nei tempi utili per chi vuole lavorare e sta effettuando investimenti”.

“Ci uniamo alla denuncia di questi ritardi – ha aggiunto Luca Vosilla, segretario Filca Cisl Imperia -. Siamo preoccupati perché questo va ad influire negativamente anche sul profilo occupazionale. Noi non siamo per una cementificazione selvaggia, ma abbiamo dettato ricette del costruire sul costruito, o quantomeno sull'utilizzo delle bio-teconologie. Sono tematiche importanti che stiamo trattando insieme a quelle della riqualificazione urbana”.

“La Provincia con questi ritardi blocca parecchi cantieri, sia nel privato sia nel pubblico, che sono già stati finanziati ed appaltati ma che non possono andare avanti – ha concluso Pietro Lai, segretario Feneal Uil Imperia -. Siamo d'accordo con le associazioni di categoria affinché se la Provincia non è in grado di sbloccare la situazione, sia la Regione ad intervenire anche riprendendo in capo questi atti. Non si può tenere fermo il territorio in questa maniera”.