Problemi di accesso al porto: servono interventi urgenti

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26/05/2017

Ormai la situazione all’ingresso del terminal per gli autotrasportatori è diventata insostenibile, anche perché è davvero difficile poter credere che “nulla si può fare” per meglio organizzare l’accesso ai tanti mezzi pesanti. Eppure sin da gennaio ed in maniera sempre più pressante a partire dai primi di Aprile, Cna e Confartigianato hanno non solo informato tutti gli attori dei disagi quotidiani ma più volte paventato il rischio che si arrivasse esattamente a quello a cui tutti gli spezzini hanno potuto verificare coi propri occhi, transitando in prossimità degli Stagnoni, anche nella giornata di ieri.

Le imprese di autotrasporto di Confartigianato e CNA non ci stanno e martedì sera si incontreranno per valutare tutte le azioni da mettere in atto, azioni che non escludono affatto, anzi, possibilità di dichiarare lo stato di agitazione ed il fermo del settore.

Non più tardi di oggi i rappresentanti delle due Associazioni, per CNA Giuliana Vatteroni e per Confartigianato, Nicola Carozza, hanno ritenuto opportuno recarsi in Prefettura e dichiarando l’estraneità allo sciopero indetto dai sindacati dei lavoratori, la cui piattaforma verte su questioni di carattere nazionale, hanno annunciato chiesto nuovamente l’intervento del Prefetto sulla questione Porto, anche per la valenza economica e sociale determinante per la città della Spezia.

E’ ormai chiaro dove si annidino i problemi, ovvero nella gestione dei flussi merci all’interno del Porto se è vero , come è vero, che pressochè tutti i giorni centinaia di camionisti, che pure hanno gia espletato tutta la fase documentale restano bloccati ai gates di ingresso al terminal per ore , in attesa che dentro siano completate le operazioni di transhipping da nave a treno e viceversa.
Pur consapevoli dei problemi strutturali che impediscono da sempre la fluidità del traffico da e verso il Porto, le nostra Associazioni ritengono impossibile comprendere come un aumento dei traffici che non va oltre il 20% , equamente distribuito tra treno e camion, possa causare tutto questo, peraltro senza considerare che anche nei momenti di minor lavoro gli autotrasportatori arrivano anche a tre ore fra attese , entrata in porto- carico e/o scarico – ed uscita.

Le nostre imprese sono assolutamente d’accordo che l’obiettivo per tutti debba essere l’aumento dei traffici ma, se queste sono le premesse, la domanda è se chi deve e dovrà gestire tutto questo sia in grado o abbia la volontà di farlo. Dirimente per capire le reali difficoltà è quindi l’incontro richiesto ai vertici di Contship congiuntamente ai sindacati dei lavoratori, ad inizio settimana: ma ancora nessuna risposta in proposito è pervenuta.

Continuano invece i summit con l’Autorità Portuale ma l’impressione è che se non sarà risolta o perlomeno individuata la ragione di questa “disorganizzazione” , davvero poco comprensibile peraltro, all’interno dell’area portuale, tutte le altre azioni, già individuate alcune e attuate altre, saranno solo dei palliativi senza risultati importanti .