Energia e gas: verità o fake news?

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28/02/2018

Si stanno diffondendo in questi giorni alcune comunicazioni che stanno generando confusione tra i consumatori di energia e di gas. In particolare si sostiene che i consumatori dovranno farsi carico delle bollette della luce e del gas non pagate dagli utenti morosi (fino a 30-35 € in più per fattura) e si invita a non pagare tutte od una parte delle fatture.

La Delibera dell’Autorità Energia (ARERA) da cui è stato preso spunto per diffondere tali notizie è la 50/2018: questa non stabilisce che tutti pagheremo le bollette dei “furbetti”. Ricordiamo che a tal proposito esiste già un meccanismo per cui eventuali debiti lasciati dall’utente al precedente fornitore vengono ribaltati sulle bollette del nuovo gestore.
Premettiamo che tutti noi consumatori siamo obbligati a versare gli oneri di sistema; normalmente lo facciamo pagando le bollette ai fornitori, i quali a loro volta li restituiscono ai distributori che li hanno versati “per conto nostro” ad alcune società statali (la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali - CESA ed il Gestore Servizi Energetici - GSE).

Se un fornitore diventa insolvente (benché abbia incassato le bollette dai propri clienti), i distributori - cioè i gestori della rete - rimangono esposti a crediti che diventano irrecuperabili. La delibera quindi implementa un meccanismo che mira a restituire ai distributori locali gli eventuali oneri di sistema (e solo quelli) che essi hanno versato alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CESA) ed al Gestore Servizi Energetici (GSE) ma che non potranno incassare da fornitori ormai insolventi, quindi una percentuale limitata di crediti.
Al momento le bollette non sono influenzate dagli effetti della Delibera e non è stata resa nota una stima degli importi in gioco, tuttavia si può immaginare che l’impatto non sarà così forte come invece viene fatto intendere da alcune fake news circolanti in rete.

In ogni caso, se vi dovesse essere un recupero del credito a danno dell’utente, seppure in misura limitata, Confartigianato nazionale, ha già invitato l’Autorità dell’Energia a riconsiderare il sistema di recupero degli oneri di sistema: “Se le società di vendita di energia falliscono non vi è forse anche una responsabilità di chi doveva vigilare? E se le imprese non sono in grado di valutare efficacemente la serietà dei propri clienti perché i costi di queste manchevolezze devono essere pagati da chi non ne è responsabile?”. 

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