ACCETTATE IL CONSIGLIO (34) Bilancio /2 - I marciapiedi di Albaro e il Nouvel, ma già vecchio di Massimiliano Lussana

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21/03/2018

Per approvarlo ci sono volute addirittura tre sedute, visto che una ha visto la mancanza del numero legale e il conseguente rinvio al giorno successivo, con la conseguente e comprensibile polemica del Pd, l'arrabbiatura del sindaco Bucci e persino la "giustificazione" ufficiale, su carta intestata dell'ufficio stampa del consiglio comunale, dell'assenza del consigliere comunale azzurro Guido Grillo, ricoverato al Galliera.

Ma le sedute fiume su Bilancio e dintorni hanno riservato anche altre perle.

Dei recordman di emendamenti e ordini del giorno ci siamo occupati la scorsa settimana.

Oggi è il turno di analizzare i più combattuti o singolari. Ad esempio, uno del capogruppo arancione della Lista Bucci Stefano Costa in merito alle "risorse da destinare alla riqualificazione dei marciapiedi del quartiere di Albaro" che spiega come la zona "pur privilegiata sotto altri aspetti", sia interessata "da una situazione di oggettivo diffuso dissesto dello stato dei marciapiedi", problema "che non riguarda solo il decoro urbano, ma interessa soprattutto l'aspetto legato alla sicurezza, che deve essere garantita a tutti i cittadini" e che deve considerare che "il territorio in oggetto presenta una percentuale di persone anziane particolarmente elevata rispetto al totale della popolazione residente".

Risultato: l'ordine del giorno è passato, ma proprio con i voti decisivi dei consiglieri della lista arancione Vince Genova e sia lo stesso capogruppo Stefano Costa, sia il suo compagno di banco Francesco Maresca, hanno fatto notare come l'astensione delle opposizioni potesse essere interpretata come un voto "classista" e punitivo nei confronti di Albaro e del Medio-Levante, che comprende anche Foce e San Martino, "ed è il Municipio più penalizzato economicamente in tutta Genova da più di trent'anni".

Comunque la si pensi, tutto è bene quel che finisce bene. E i marciapiedi saranno riparati.

Ma, a pochi passi di distanza, a fronte di una riparazione, potrebbe esserci una demolizione. L'emendamento del capogruppo di Chiamami Genova Paolo Putti al programma triennale dei lavori pubblici, prevede infatti letteralmente di "stralciare l'intervento 154 per il ripristino del tetto del padiglione Jean Nouvel e, visto che si prevede un eventuale impegno nel 2019, adoperarsi per intraprendere causa verso l'impresa realizzatrice o altri responsabili del nuovo problema verificatosi".

Mica finita, perchè Putti vorrebbe che "i 760mila euro ipotizzati" fossero resi disponibili "per una nuova progettazione dell'area fieristica che ipotizzi anche l'abbattimento della stessa struttura del Jean Nouvel divenuto purtroppo rapidamente eccessivamente oneroso nel mantenimento".

Insomma, Nouvel sì.

Ma già vecchio.