Accettate il Consiglio (37) - Le 540 proposte di legge del primo giorno di Massimiliano Lussana

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01/04/2018

Su il sipario e già l'ordine del giorno generale è pienissimo di proposte che i senatori e i deputati vorrebbero trasformare in leggi.

Certo, alcune sono "obbligate" e meritano il primo posto nella lista e nella numerazione cronologica: per la precisione al numero uno del Senato c'è la legge che era stata rinviata alle Camere nella scorsa legislatura dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle "Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo" e ai numeri immediatamente successivi quattro leggi di iniziativa popolare rimaste anch'esse "giacenti" e come al solito inevase.

E, quindi, ripresentate "di default".

Poi, però, i senatori e i deputati si sono scatenati con la fantasia.

Certo, alcuni erano favoriti, perché i parlamentari rieletti hanno riproposto i loro vecchi pallini, a partire dall'ex presidente del Senato Piero Grasso che ha avuto l'onore della prima proposta ex novo della legislatura sulla "Legge istitutiva della commissione parlamentare antimafia".

Dopo di lui, i senatori, il primo giorno di legislatura si sono sbizzarriti con altri 157 disegni di legge. E citiamo fior da fiore, dai tre senatori sudtirolesi "Durnwalder Meinhard, Steger Dieter, Unterberger Juliane", scritti così sugli atti, col cognome prima del nome, tanto poi non si capisce benissimo.

Insomma, i tre rappresentanti della Sudtiroler Volkspartei si sono occupati di decine di temi, dalla regolamentazione del maso chiuso al "Ripristino della festività di San Giuseppe nella data del 19 marzo" (un pallino dei sudtirolesi che la presentano anche a Montecitorio), fino alla "Modifica all'articolo 10 della legge 18 aprile 1975, n. 110, in materia di porto e uso di armi durante rievocazioni storiche e manifestazioni folcloristiche", che abbondano nei loro territori di origine e riferimento. Ma, anche, ovviamente, raffiche di proposte di legge sulle Regioni a Statuto speciale, sulle minoranze linguistiche, sul distacco di Comuni da una Regione e aggregazione all'altra e sui ladini.

Il senatore Gaetano Quagliariello, invece, si candida a ministro dell'Economia con una proposta di legge che è già un programma di governo, fin dal titolo: "Nuovo patto fiscale. Delega al Governo per l'introduzione dell'aliquota unica al 20 per cento sui redditi delle persone fisiche e l'ampliamento della no tax area con modulazione basata sui carichi di famiglia", mentre l'ex presidente della giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama Dario Stefàno sogna un'apposita legge per l'"Istituzione dell'insegnamento di storia e civiltà del vino".

Ma se i senatori sono prolificissimi il primo giorno di legislatura, i deputati - che sono il doppio e più giovani - fanno ancor meglio: 377 proposte di legge il primo giorno.

E vabbè che quattordici sono quelle di iniziativa popolare, che non decadono e vengono riproposte pari pari anche nella legislatura successiva. E vabbè che una è una ratifica di trattati internazionali di proposta governativa; ma tutto il resto, tutte le altre 362, sono farina del sacco dei deputati.

Qui a fare la parte del leone è Michela Vittoria Brambilla, animalista doc, che infatti si dedica alla tutela degli animali da ogni punto di vista, dall' "Introduzione dell’articolo 155-septies del codice civile, concernente l’affido degli animali di affezione in caso di separazione dei coniugi" a un'altra norma per l'affido in caso di morte del proprietario dell'animale, dalla legge sul "Riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni e dell’utilizzazione delle loro pelli e pellicce a fini commerciali" a quella sul veganesimo: "Norme per garantire l’opzione per la dieta vegetariana e la dieta vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati". Fino alla tutela dei cavalli: "Norme per la tutela degli equini e loro riconoscimento come animali di affezione".

Il pentastellato Stefano Vignaroli, invece, insieme ad altri colleghi di MoVimento si occupa di un tema che può essere molto caro agli artigiani riparatori di beni, scoraggiata oggi dalla politica commerciale delle società produttrici, che preferiscono vendere nuovi apparecchi: "Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e altre disposizioni per il contrasto dell’obsolescenza programmata dei beni di consumo", ma anche del ripristino della vecchia cara pratica di riciclare il vetro delle bottiglie d'acqua o di latte, con "Disposizioni per la reintroduzione del sistema del “vuoto a rendere”".

Legge che, in fondo, va di pari passo con la proposta della sua collega di gruppo Federica Daga e di altri deputati grillini: "Delega al Governo per la tutela dei consumatori dai rischi connessi con l’uso di materie plastiche nella confezione degli alimenti".

Oltre a Daga e Vignaroli, sono molto attivi altri due grillini, Patrizia Terzoni e Alberto Zolezzi, ligure eletto in Lombardia, che fra l'altro si occupa di una criptica normativa sul "Riconoscimento e disciplina delle comunità intenzionali".

E se Paolo Russo si occupa del "Riconoscimento del pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino a denominazione di origine protetta e dei siti di relativa produzione quali patrimonio culturale nazionale", Filippo Gallinella - anche per questioni onomastiche - è pure lui attentissimo agli animali: "Divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce".

Su su fino all'onorevole Giuseppe L'Abbate, pentastellato pugliese che esordisce in questa nuova legislatura con una proposta di legge su "Disposizioni concernenti la produzione del gelato artigianale di alta qualità".

Per Luca Costi, Giancarlo Grasso, Marinella, Giampy e il resto del fantastico mondo di Confartigianato Liguria, che sul gelato artigianale stanno facendo un grandissimo lavoro, questo più che L'Abbate bisogna farlo Santo.