Accettate il Consiglio (54) - I secchioni dell'ultimo banco di Massimiliano Lussana

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30/05/2018

Premessa indispensabile.

Nella Sala Rossa di Palazzo Tursi i quarantuno consiglieri comunali, quaranta più il sindaco Marco Bucci, sono in generale presentissimi e il presidente del Consiglio comunale Alessio Piana può contare su una classe certo talvolta indisciplinata, ma comunque dal livello di assenze assolutamente basso.

Insomma, meritevoli di un buon voto complessivo.

Ma nella classe comunale dei secchioni, ci sono i secchioni più secchioni, che sono i cinque consiglieri del MoVimento Cinque Stelle e i sei di Vince Genova, la lista arancione del sindaco Bucci.

Li vedi tutti e undici, seduti uno a fianco all'altro nell'ultimo banco, come fossero tanti Garrone nel posto generalmente riservato ai Franti, chini sui banchi a compulsare documenti e a non perdersi nemmeno un minuto della discussione.

Gli altri, ogni tanto, riemergono dall'aula, bevono un caffè o si fermano a parlare con i giornalisti.

Loro undici no, come personaggi mitologici, mezzo consigliere e mezzo banco, ircocervi della Sala Rossa, stanno sempre lì a studiare, votare e lavorare.

E allora citiamoli uno per uno: per il MoVimento Cinque Stelle il capogruppo Luca Pirondini, la cortesia ed educazione fatta persona, Fabio Ceraudo, il sorriso che non conosce confini, il prestante Stefano Giordano, la serissima Maria Timi e il silenzioso Giuseppe Immordino.

Poi, quasi senza soluzione di continuità, i sei arancioni che possono contare anche sul rinforzo di tre assessori: Pietro Piciocchi, Elisa Serafini e Matteo Campora, che hanno lasciato i banchi di Vince Genova di cui erano stati i recordman di preferenze, per l'incompatibilità con il ruolo di giunta.

E anche questi sei sono presentissimi: il capogruppo Stefano Costa, mediatore per eccellenza tanto che lui, la leghista Lorella Fontana e l'azzurro Mario David Mascia sono praticamente una conferenza di Yalta permanente a Tursi.

E poi Carmelo Cassibba, il taxista più amato dagli elettori genovesi; Marta Brusoni che trasforma ogni seduta in una sorta di sfilata con tanto di occhiali che fanno pendant, ma diventa serissima appena prende in mano un atto; Francesco Maresca, consigliere delegato a Porto e Mare, che vive in pieno la delega, ma non dimentica mai di essere "anche" consigliere; Simone Ferrero, che porta a Tursi la sua passione di medico e Ubaldo Santi, alla sua seconda giovinezza politica.

Tutti capaci, tutti e undici, di trasformare l'ultimo banco nella più virtuosa delle postazioni.