27/08/2019
Oltre 451 miliardi distribuiti nel corso di sette anni, i quali, uniti alle compartecipazioni dei singoli Paesi membri, hanno movimentato investimenti pubblici per più di 632 miliardi di euro: queste sono le risorse stanziate da Bruxelles nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento. E tra i beneficiari, in numeri assoluti, al secondo posto c’è l’Italia. L'Italia è il Paese che ha ricevuto, nel settennato, del secondo maggior stanziamento, pari a 44,6 miliardi di euro, subito dietro agli 86 miliardi destinati alla Polonia ma prima dei 39,9 finiti in Spagna: ogni dieci euro stanziati dall’Europa, uno è finito in Italia. La somma più consistente, pari a 8,3 miliardi di euro, è stata destinata a misure per favorire la competitività delle piccole e medie imprese. Dal punto di vista degli stanziamenti pro capite, il discorso però cambia: i Paesi che hanno maggiormente beneficiato degli stanziamenti europei sono quelli dell’ex Patto di Varsavia e Croazia e Slovenia. Il record spetta all’Estonia, che ha ricevuto finanziamenti per 3.353 euro pro capite. Fanno eccezione il Portogallo, che ha ricevuto fondi per 2.512 euro pro capite, e la Grecia, dove sono arrivati 1.990 euro a cittadino. L’Italia ha dovuto accontentarsi di 738 euro per ogni residente. Una cifra comunque più alta dei 411 euro a testa arrivati ai francesi e dei 337 finiti in Germania. E soprattutto dei 248 ricevuti dagli inglesi.
"Purtroppo dobbiamo dire che all'orizzonte si vede qualche nuvola, qualche segnale di peggioramento del clima economico mondiale - afferma Marco Vignudelli, responsabile dell'ufficio credito di Confartigianato - I segnali che arrivano dal mondo produttivo, soprattutto dalla Germania, ci portano a pensare che la crescita mondiale si sta avviando verso una fase recessiva. Confartigianato, con tutti i suoi servizi ed il suo personale, è pronta ad affiancare le imprese: le opportunità di finanziamenti e di contributi possono e devono essere colte nel momento giusto".
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