FGas, dal 17 Gennaio in vigore le sanzioni

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09/01/2020
Entra in vigore Venerdì 17 Gennaio il Decreto 163/2019 che disciplina le sanzioni per la violazione delle disposizioni di cui al Regolamento (UE) 517/2014 sui gas fluorurati ad effetto serra.

Tra le sanzioni previste si segnala in particolare quella per cui “l’operatore che rilascia in modo accidentale gas fluorurati a effetto serra e che, in caso di rilevamento di perdite di gas fluorurati a effetto serra, non effettua la relativa riparazione, senza indebito ritardo e comunque non oltre cinque giorni dall’accertamento della perdita stessa, viene punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5mila a 25mila euro”.
Ma non solo; ecco alcuni esempi:
- mancati controlli delle perdite, da 5mila a 15mila euro;
- non aggiornare la banca dati degli interventi entro 30 giorni, da mille a 15mila euro;
- persone fisiche ed imprese che operano senza essere in possesso del certificato od attestato, da 10 mila a 100mila euro;
- l'impresa che affida le attività di installazione, riparazione, manutenzione, assistenza o smantellamento di apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria fisse, pompe di calore fisse e apparecchiature di protezione antincendio, ad un’impresa che non è in possesso del certificato, da 10mila a 100mila euro;
- i soggetti obbligati che non effettuano l’iscrizione al Registro telematico nazionale, da 150 a 1000 euro;
- le imprese che forniscono gas fluorurati a effetto serra a persone fisiche o imprese che non sono in possesso del pertinente certificato o attestato, da mille a 50mila euro;
- le imprese che forniscono gas fluorurati a effetto serra e che non inseriscono nella Banca Dati le informazioni previste, da 500 a 5mila euro;
- le imprese che forniscono apparecchiature non ermeticamente sigillate contenenti gas fluorurati a effetto serra agli utilizzatori finali e che non inseriscono nella Banca Dati le informazioni previste, da 500 a 5mila euro.

Le attività di vigilanza e di accertamento sono esercitate dal Comando carabinieri per la tutela dell’ambiente (CCTA), dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA), nonché dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Per informazioni è possibile contattare le sedi di Confartigianato