LA PICCOLA IMPRESA È IL NOSTRO FUTURO…O SI CAMBIA O SI MUORE!

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07/11/2012

Rete Imprese Italia, l’organismo che riunisce le associazioni di categoria delle piccole e medie imprese (Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti,) volta pagina: passa dalla linea morbida alla dura. Alfredo Toti, Presidente Confartigianato e portavoce Rete Imprese Italia lancia un grido d’allarme: occorre rilanciare la crescita per non far morire il settore, che produce il 60 per cento del Pil nazionale. E lo fa con lo slogan “La piccola impresa è il nostro futuro…o si cambia o si muore”. Il panorama globale e locale della piccola e media impresa non è certo roseo: parlano i dati, che sono allarmanti. Ogni giorno chiudono in Italia 1033 imprese (si arriverà a fine anno a 350.000 chiusure); il reddito medio pro capite è sceso vertiginosamente assestandosi ai 700 euro al mese; imprese strutturate falliscono lasciando il posto a ditte individuali; il lavoro nero, l’abusivismo, la contraffazione stanno diventando la vera concorrenza nel mercato; l’evasione fiscale sta proliferando, “senza che il Governo – sostiene Rete Imprese Italia - sia addivenuto ad una vera riforma dell’evasione”. Ne fanno le spese spesso i piccoli commercianti e artigiani colpiti per la mancata emissione di scontrini minimali, onde evitare il pagamento delle tasse sempre più gravose. Nella nostra provincia risentono maggiormente della crisi il settore edile e la nautica, quest’ultima da sempre fiore all’occhiello dell’impresa locale. “ Le piccole imprese edili – prosegue Toti – rivestono il 43% delle piccole medie imprese locali. C’è un calo pauroso, dovuto all’alta tassazione (di un buon 60%), al dilagare del lavoro nero e dell’abusivismo. Anche la nautica è in forte crisi, da sempre trainante, per il nuovo provvedimento sulla tassa di soggiorno sulle barche di lusso, che ha portato un buon 30% di proprietari di imbarcazioni a dirottare verso lidi stranieri. Anche la nostra città, città di mare, ne sta risentendo. Sommando tutti questi problemi che gravano sulle piccole imprese, compresi i ritardati pagamenti, le sofferenze bancarie, la rarefazione della liquidità, ci troviamo in una situazione di grave pericolo. Per questo è nostro dovere morale essere uniti per spronare il Governo e le pubbliche amministrazione ad intervenire per promuovere la crescita.”