Antichi mestieri, Costi (Confartigianato Liguria): “L’artigianato ligure punta sui giovani”

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08/01/2013

Successo per il bando da 2,270 mln di euro della Regione per la valorizzazione degli antichi mestieri: 22 aggregazioni di imprese del settore artigiano hanno presentato i propri progetti in via Fieschi.

«La presentazione di ben 22 progetti per il bando della Regione Liguria dedicato agli antichi mestieri è la dimostrazione della vivacità delle imprese artigiane liguri che credono con forza nella formazione dei giovani per dare continuità alla propria attività». Questo il commento di Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria, al risultato ottenuto dal bando della Regione, cofinanziato da 2,270 milioni di euro del Fondo sociale europeo, per la valorizzazione degli antichi mestieri e la creazione di nuova occupazione nelle imprese artigiane di qualità. «Il buon risultato del bando – spiega Costi – non era affatto scontato. Già nel passato bandi simili che prevedevano l’aggregazione delle imprese avevano ottenuto scarsi effetti. La forte sinergia con la Regione e l’azione di contatto e assistenza delle imprese da parte delle associazioni hanno determinato una risposta massiccia. Crediamo che la scelta della Regione di creare occasioni concrete di incontro tra la domanda delle imprese e mercato del lavoro sia la strada giusta da percorrere per contrastare la disoccupazione giovanile che in Liguria, come nel resto d’Italia, ha raggiunto percentuali allarmanti, così come il fenomeno dei Neet, giovani che non lavorano né studiano. Ora auspichiamo che la Regione possa prevedere una seconda edizione del bando per rispondere a coloro che non hanno potuto partecipare a causa della complessità della procedura».

Le “botteghe” individuate come ambito di formazione e inserimento professionale riguardavano i settori dell’artigianato artistico tradizionale e tipico di qualità, mentre le aziende artigiane in possesso del marchio “Artigiani In Liguria” potevano formare anche personale già dipendente. Inoltre, era previsto l'accompagnamento alla nascita di nuove micro e piccole imprese nei settori dell'artigianato individuati. I settori di intervento spaziavano dall’agroalimentare tipico, alla moda, alla lavorazione del legno e metalli, con attenzione particolare, per quanto riguarda lo start up di nuove imprese, all'innovazione nei processi di lavorazione e produzione.

Secondo l'ultima elaborazione dell'Ufficio Studi di Confartigianato (dati Istat-ministero del Lavoro-Unioncamere) che ha analizzato il mercato del lavoro per gli under 30 e la formazione “sul campo” ai neoassunti, risulta che gli artigiani liguri, nel 2011, hanno investito circa 47 milioni di euro in “training on the job”, cioè in formazione di giovani nella propria azienda.

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