Credito alle micro imprese: in Liguria cala ancora del 4,9%

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08/06/2013

Il 2013 conferma la contrazione della dinamica creditizia alle imprese sotto i 20 dipendenti. Per Grasso (Confartigianato): «Dal decreto sblocca-debiti uno spiraglio di liquidità. Necessario monitorarne l’attuazione a livello regionale»

Continua il calo dei finanziamenti erogati dagli istituti bancari alle micro e piccole imprese in Liguria. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato (su dati Banca d’Italia), anche per i primi mesi del 2013, la dinamica del credito si attesta sul segno meno, con uno stock dei finanziamenti alle imprese, fino a 20 dipendenti, in calo del 4,9% tra febbraio 2012 e lo stesso mese di quest’anno. Più contenuta la diminuzione per le imprese con più di 20 addetti che si ferma al -2,8%.

A livello provinciale, è alla Spezia che si riscontrano le difficoltà maggiori per le imprese di accesso al credito: -5,6% per le micro-piccole e -6,9% per quelle con oltre 20 addetti. Seguono Savona (-5,3% e -10,4%), Imperia (-4,7% e -4%) e Genova (-4,6% e 0,2%). Analizzando la dinamica tendenziale dello stock del credito in Liguria, emerge che, nell’ultimo anno, il periodo peggiore per ottenere un prestito dalle banche è stato ottobre 2012, mese in cui si è registrato un picco del -8,8% nelle concessioni di finanziamenti alle aziende della nostra regione. I tassi di finanziamento in Liguria risultano tra i più alti d’Italia: in particolare a Savona e alla Spezia si aggirano intorno al 6,5%; a Imperia e a Genova sono rispettivamente del 5,8% e del 5,68%.

«Occorre chiarire che – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – la dinamica negativa dei prestiti è diffusa a livello nazionale. La flessione peggiore ha colpito le piccole imprese con un calo del 6% contro il -5,3% delle medio-grandi. Non solo: ad avvilire il quadro finanziario delle aziende sono le lungaggini della giustizia. Infatti, i processi nei Tribunali ordinari e le Corti d’Appello hanno una durata media rispettivamente di 1.035 e 1.106 giorni per la chiusura con sentenza dei procedimenti a Genova. Ciò significa che quando un imprenditore si affida alla giustizia per ottenere il dovuto da un debitore, può dover aspettare circa 3 anni». Uno spiraglio alla carenza di liquidità delle aziende può arrivare dallo sblocco dei pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione.

«Aspettiamo ancora – dice Grasso – una piena attuazione soprattutto per ridare fiato al comparto dell’edilizia, settore maggiormente interessato dai ritardi, quasi biblici, di Comuni, Province e Regioni nell’onorare i propri debiti con i privati».

Secondo l’analisi territoriale redatta dall’Osservatorio regionale dell’artigianato, il decreto 35/2013 “sblocca-debiti” scongelerebbe nelle casse degli enti pubblici liguri 184 milioni di euro (1,4% del totale) così ripartiti: 70 dai Comuni e 11 dalle Province con disponibilità di cassa, grazie al bonus sul Patto di Stabilità; 17 dalla Regione come anticipazioni del ministero dell’Economia e delle Finanze per debiti non sanitari; 82 dalle Asl e ulteriori 5 milioni dai Comuni privi di liquidità come anticipazioni dalla cassa depositi e prestiti. «Sarebbe opportuno – annuncia Grasso – aprire un tavolo di monitoraggio a livello regionale per avere dati certi e chiari sulla consistenza del debito potenziale della pubblica amministrazione in Liguria e sui possibili tempi di “smaltimento” del credito accumulato da parte delle imprese».

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