Nata da Imperia la riflessione del Governo per una riduzione dei costi dell'energia

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15/06/2013

Ha una forte origine imperiese il percorso che il Governo ha intrapreso in tema di riduzione dei costi dell'energia per le piccole e medie imprese. Era stato infatti lo stesso presidente della Confartigianato di Imperia Luca Falco, in qualità di delegato nazionale all'energia, nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato per esprimere preoccupazione per la previsione di un prossimo aumento dei costi energetici gravanti sul sistema imprenditoriale delle micro-piccole imprese a seguito dell’emanazione del Decreto del 5 aprile 2013 e del relativo atto di in-dirizzo ministeriale in tema di sgravi per le imprese energivore.

"Nella definizione dei criteri per l’individuazione delle imprese a forte consumo di energia - ha detto Falco - si è prevista una soglia elevata, pari a 2.400.000 kWh di consumo elettrico annuo, disattendendo il principio europeo di cui all’art. 17 della Direttiva Comunitaria 2003/96 che, invece, concede la possibilità di basarsi esclusivamente sulla definizione di un para-metro percentuale risultante tra il rapporto del costo energetico e il fatturato.

Emerge con chiarezza dal provvedimento e dall’atto di indirizzo che il precedente Ministro ha inviato all’attenzione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e Gas, che alle piccole im-prese e alle famiglie si chiederà di sussidiare ulteriormente, rispetto a quanto già fanno, le imprese medio grandi tipicamente industriali per il tramite di sgravi sul pagamento dei co-siddetti “oneri di sistema” presenti nelle fatture elettriche".

Una presa di posizione che, appoggiata recentemente anche da un ordine del giorno approvato dal consiglio regionale della Liguria relativo agli operatori artigiani nel settore delle rinnovabili, ha subito causato una riflessione interna al Governo su questa problematica che interessa un settore importante dell'economia italiana. "Il contesto oggi in vigore appare già fortemente sbilanciato a favore di grandi consumatori di energia - ha spiegato Luca Falco - che prelevano quasi un quarto dell’energia utilizzata per fini produttivi ma che coprono solo il 4% del gettito totale per circa 85 milioni di euro l’anno su di un gettito complessivo di circa 2 miliardi. Il costo degli oneri di sistema, quindi, rischia di rendere inefficaci per le piccole imprese gli effetti della liberalizzazione che si misurano oggi su una componente, quale la materia prima elettricità, il cui peso è sempre meno rilevante rispetto al totale della bolletta. Il settore energetico necessita di un riordino complessivo dei criteri di pagamento di corri-spettivi, accise e tariffe che risponda a principi di equità contributiva e che rifletta il tessu-to economico del nostro Paese formato da numerose micro e piccole imprese".

A seguito di questo intervento è stata quindi annunciata l'apertura di un tavolo ministeriale, per la ricerca di soluzioni alternative che possano scongiurare ulterio-ri aumenti di costo per le piccole e medie imprese. Il Ministro Flavio Zanonato, in occasione dell'assemblea della Confartigianato svoltasi nei giorni scorsi, ha così annunciato la volontà di ridurre i costi dell'energia ritenuti eccessivi, andando a modificare i parametri per abbassare gli oneri in bolletta per le piccole e medie imprese. "Ora attendiamo fiduciosi gli emendamenti al Decreto - ha concluso Luca Falco - con l'auspicio che possano essere migliorativi al testo, a vantaggio di tutte le imprese che rappresentano questo importante settore dell'economia nazionale. Come Confartigianato daremo la nostra più piena ed ampia collaborazione per trovare soluzioni equilibrate a tutela di tutte le imprese. Il costo dell'energia impatta in tanti settori, dalla piccola produzione: carpenteria, falegnamerie alla produzione nell'alimentare come i prodotti da forno quali panettieri e dolciaria che in questo momento si vedrebbero penalizzati dalle tariffe con una ricaduta dell'aumento dei costi sulle famiglie".