Giovani imprenditori, nonostante la crisi la Spezia è la prima città

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29/08/2013

Inesperti ma culturalmente più preparati, poco creduti dagli istituti di credito nei loro progetti imprenditoriali e spesso più esposti al vento della crisi. In cinque anni secondo il report elaborato da Datagiovani per Il Sole 24 Ore in Italia sono «spariti» 82mila imprenditori under 30, quasi un quinto in meno dal 2008 al 2013. Confartigianato La spezia evidenzia che in questo quadro negativo c'è un dato in controtendenza che fa ben sperare, infatti nel ranking delle province il tasso di imprenditorialità giovanile al primo posto troviamo proprio La Spezia, con 76 giovani imprenditori ogni mille giovani seguita da Prato e da Cuneo. «Il dato che emerge – commentano il direttore di Confartigianato, Giuseppe Menchelli e il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Liguria, lo spezzino Matteo Petta – è un dato che va adeguatamente analizzato, da un lato fa emergere un problema di disoccupazione elevata che costringe molti giovani, talvolta anche inadeguatamente a provare a mettersi in proprio, dall'altro ci può far ben sperare e rafforza il nostro impegno nei confronti dei giovani per aiutarli con corsi di formazione che li qualifichino e li mettano in grado di approcciare una professione, con assistenza fiscale specifica e con un servizio di assistenza bancaria attraverso lo strumento dei consorzi fidi per agevolarli nei primi investimenti». I dati contano al 30 giugno scorso poco più di 380 mila capitani d'azienda al di sotto dei trent'anni, 17mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 (-4,2%). Un trend molto più accentuato di quello generale delle imprese. Nel complesso le nuove generazioni detengono meno del 5% delle cariche imprenditoriali. Per quanto concernono le vesti giuridiche in cui i giovani sono al vertice, emerge che nell'ultimo anno le società di capitali sono rimaste stabili, innanzitutto grazie alle nuove formule introdotte nel giugno 2012 - Srl semplificata -. Cali marcati per Sas (-5,9%), Snc (-8,7%) e imprese individuali (-4%).  A livello settoriale soffre la crisi il manifatturiero, che dal 2008 ha perso il 45,2% di under 30 al timone, seguito da edilizia (-31,6%) e agricoltura (-17%). Scorporando il dato spezzino in controtendenza, in Italia ci sono 3 giovani imprenditori under 30 su dieci all'opera tra commercio e riparazioni, che insieme alle costruzioni (16,6%) e alle attività di alloggio e ristorazione (12%) annoverano oltre la metà delle cariche giovanili.  «I giovani credono molto nel turismo e nella ristorazione – conclude Menchelli – i dati positivi, che riguardano trasversalmente il nostro territorio in particolare e tutto il resto dello stivale vedono una crescita nella ristorazione e accoglienza (14%), stimolati dalla globalizzazione, dai viaggi studio Erasmus, dai voli low cost e dai social network i ragazzi hanno compreso che le bellezze del territorio non sono delocalizzabili e che il tempo libero e la passione per i viaggi sono oramai un'abitudine condivisa a tutte le latitudini».

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