Il Consiglio di Stato si pronuncia sul sistema 'Uber – pop'

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04/05/2016

Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha richiesto un parere al Consiglio di Stato in merito all’applicabilità delle sanzioni previste dal Codice della Strada (art. 85 e 86) e dalle Legge quadro sul trasporto pubblico non di linea (Legge n. 21 del 1992) in riferimento alla nuova tipologia di servizio messa in atto da autisti non professionisti.

Il Consiglio di Stato è un Organo costituzionale dalla doppia natura, una amministrativa e una giurisdizionale.

Quale organo amministrativo, è il supremo organo di consulenza giuridico-amministrativa del Presidente della Repubblica, mentre come organo di giurisdizione amministrativa è preposto alla tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei privati nei confronti della pubblica amministrazione italiana.

In questo caso si è espresso come organo amministrativo di consulenza ed ha qualificato le attività di “Uber–pop” come servizi di trasporto privato non di linea, quindi fuori dal campo di applicazione della Legge 21 e perciò esente dall’applicazione delle sanzioni previste per il trasporto pubblico non di linea quali sono i Taxi e gli NCC.

Nello stesso momento in cui ha espresso il proprio parere, il Consiglio di Stato, ha rilevato che “la legislazione in materia appare incompleta ed in qualche parte oscura, imperfetta” per cui in ottemperanza al suo Regolamento ha deciso di fare rapporto al Capo del Governo affinché provveda in merito.

Al di là delle considerazioni contenute nel testo del “parere“, Confartigianato BUS-OPERATOR e Confartigianato Taxi, ritengono questo fatto molto importante per la difesa degli interessi della categoria.

Infatti, la riforma della Legge 21 è diventata non più rinviabile e dovrà prevedere una regolamentazione con l’individuazione di un apparato sanzionatorio da applicarsi al caso in questione.

La nostra Associazione è da tempo pronta al confronto, con proposte per il rilancio sia il settore dei Taxi che quello degli NCC, che regoli l’attività delle piattaforme informatiche e che fornisca ai cittadini certezze e trasparenza sia in materia di tariffe sia di “tasse” da pagare.

Non è più possibile assistere ad autentiche scorribande nel mercato dei servizi di trasporto persone di coloro i quali con l’abuso dei nuovi strumenti informatici creano differenze e privilegi tra gli utenti, beffano il fisco, sviliscono il ruolo delle Camere di Commercio, umiliano i compiti di programmazione degli Enti Locali, sfruttano prestazioni di lavoro non regolate aprendo sempre di più le porte all’illegalità e all’abusivismo scompaginando la società italiana.

 

 

Confartigianato Taxi - Ncc

Dott. Nicola Carozza

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