Sostegni Ter, bloccata la cessione multipla dei crediti di imposta

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05/02/2022

Il dl 4/2022 prevede forti restrizioni al sistema delle cessioni del credito per le agevolazioni legate alla riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili. Grasso (Confartigianato): «Un cambio in corsa delle regole che sospende la ripresa delle attività: a rischio flussi di cassa e programmazione aziendale»

Ristabilire subito il meccanismo di cessione del credito ed eseguire controlli efficaci per prevenire e perseguire le truffe. Queste le richieste avanzate anche da Confartigianato Liguria, dopo le strette sulle cessioni dei bonus fiscali introdotte dal decreto legge n. 4 del 27 gennaio 2022 “Sostegni ter” (articolo 28). La norma, sebbene contenga anche misure di sostegno alle imprese e di contenimento per l’aumento del costo delle bollette energetiche, prevede anche una forte restrizione al sistema delle cessioni del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili.

In particolare, il decreto blocca la cessione multipla dei crediti d’imposta derivanti dalle detrazioni edilizie e dai crediti Covid-19, prevedendo una sola cessione, anche nell’ipotesi di sconto. Le prescrizioni sono in vigore per 60 giorni: solo la legge di conversione o l'emanazione di un nuovo d.l. possono modificare i contenuti.

Immediate le conseguenze sul settore edile e sull'intera filiera: blocco del mercato dei crediti fiscali e dell'applicazione dello sconto in fattura, a causa dell'incertezza che ha generato la nuova norma. Ma anche aumento dei costi delle operazioni finanziarie per la circolazione dei crediti fiscali e intensificazione dei controlli da parte degli istituti di credito.

«I provvedimenti contenuti nel decreto – precisa Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – rendono la situazione particolarmente pesante per quelle micro e piccole imprese, oneste e responsabili, che hanno garantito ai cittadini la possibilità di usufruire delle agevolazioni per i lavori edili richiesti, attraverso lo sconto in fattura o l’acquisizione del credito direttamente dal consumatore. Ora, queste stesse microimprese si trovano con la forte difficoltà, se non addirittura nell’impossibilità, di cedere a loro volta il credito, con negative ripercussioni sui flussi di cassa e sulla programmazione dell’attività aziendale. Auspichiamo quindi che la norma in questione venga rapidamente rivista e modificata per consentire la piena ripresa delle attività, al momento di fatto sospese per l’incertezza che è scaturita da questo cambio in corsa delle regole».

«In una più ampia visione d'insieme – conclude Grasso – questa norma ha un impatto negativo anche sulla transizione green, uno dei più ambiziosi progetti dell’Unione europea, che viene inevitabilmente rallentata».