Trasporti, stato di agitazione dal 13 Dicembre 2017

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09/11/2017

CNA Fita e Confartigianto Trasporti in rappresentanza delle piccole e medie imprese dell’Autotrasporto provinciale informano che è previsto uno stato d’agitazione dell’autotrasporto a partire dal 13 dicembre p.v..

“La situazione è critica: se i traffici containers continuano a crescere senza che ci sia il minimo ripensamento sul modello organizzativo sin qui attuato, imploderà di fatto l'organizzazione logistica con durissime ricadute negative per la città e il territorio circostante. – Spiegano Giuliana Vatteroni referente di CNA Fita e Nicola Carozza per Confartigianato Trasporti -. Temiamo che non ci sia ancora sufficiente consapevolezza della situazione che si sta prospettando e che non saranno le sole opere infrastrutturali previste a fare la differenza.

Lo scenario mondiale della movimentazione dei traffici è cambiato radicalmente e La Spezia rischia di diventare il fanalino di coda in assenza di un modello condiviso con tutti gli attori e capace di confrontarsi a pieno titolo con gli altri Porti. Contship segue legittimamente i propri indirizzi aziendali pensando a operazioni di riorganizzazione logistica su larga scala, ma non è sufficiente stare a guardare sostenendo che a opere fatte tutto andrà meglio, è necessario agire e farlo subito. Riteniamo non giustificabile il comportamento di un operatore economico che rimane avulso dalla città puntando, seppur legittimamente, solo al proprio consolidamento e sviluppo, negando la possibilità anche di piccoli aggiustamenti, certo non risolutivi ma utili a creare un clima più sereno e condizioni di lavoro dignitose per altre imprese.

L’aumento dei numeri di questi mesi non ha portato benefici agli autotrasportatori ma al contrario ha messo in crisi le aziende, i padroncini e di conseguenza i dipendenti delle imprese stesse così come non ha portato vantaggi ai tanti cittadini e non che transitano in una via Carducci spesso pericolosamente intasata da TIR. Cui prodest tutto questo?

In questi mesi abbiamo promosso e organizzato incontri per portare all’attenzione di tutti i referenti istituzionali questi aspetti ma non siamo riusciti a far comprendere l’urgenza e l’importanza della partita in gioco. In attesa delle opere strutturali ora è necessario pensare alla Spezia del futuro. - Concludono Vatteroni e Carozza -. Le soluzioni palliative richieste non bastano più ed è necessario affrontare la problematica con più determinazione e consapevolezza”.
 

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