FONTI RINNOVABILI, Falco (Confartigianato): “Necessaria la modifica urgente del decreto legislativo”

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16/04/2013

Approvato all’unanimità in consiglio regionale l’odg sulla modifica del D.Lgs 28/11, che rischia di stoppare l’attività di migliaia di imprenditori dal 1° agosto. Falco, presidente regionale e nazionale degli Impiantisti-Bruciatoristi, lancia l’allarme: “In pericolo 2 mila installatori di impianti green in Liguria. Oggi una prima vittoria in una difficile battaglia”.

 

 «L’approvazione unanime da parte del consiglio regionale della Liguria dell’ordine del giorno per la modifica del decreto legislativo 28/11 è un primo importante passo nella nostra battaglia per la salvaguardia di almeno 57mila imprese italiane che operano nelle energie rinnovabili, settore strategico per il futuro di tutto il comparto edile». Così commenta Luca Falco, presidente di nazionale e regionale degli Impiantisti-Bruciatoristi di Confartigianato e delegato nazionale di Confartigianato per l’Energia, l’ok incassato, questa mattina, in consiglio regionale, dall’odg presentato da Sergio Scibilia, presidente della quarta commissione Attività produttive.

Il documento impegna la giunta e il presidente ad attivarsi col Governo per una modifica legislativa urgente che consenta ai responsabili tecnici (titolari o dipendenti), giàabilitati dal decreto ministeriale 37/08, di poter continuare a svolgere la loro attività anche successivamente al 1 agosto 2013, data di entrata in vigore dei nuovi requisiti previsti dall’art. 15, del decreto legislativo n. 28/2011, e si preveda per gli stessi, dal 1° agosto, solo l’obbligo di frequenza al corso di aggiornamento obbligatorio.

«Per effetto del decreto legislativo 28/2011 – spiega Falco – dal prossimo primo agosto potrebbero trovarsi senza lavoro oltre 2mila installatori di impianti che nella nostra regione operano nelle rinnovabili, quindi nel fotovoltaico, biomasse, solare termico, pompe di calore e geotermia. Infatti il decreto impone percorsi di qualificazione professionale ai responsabili delle aziende, titolari e dipendenti. In sostanza, esclude e cancella dal mercato tutte quelle imprese che hanno scelto un responsabile tecnico che ha scelto la strada dell’apprendistato professionalizzante, cioè che ha deciso di qualificarsi all’interno di un’azienda già esistente».

Per i laureati e i diplomati in istituti tecnici la legge non prevede obblighi di formazione, e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore. Non esiste, invece, alcun riferimento a titolari e dipendenti in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e dell’esperienza maturata in anni di lavoro.

«In pratica – denuncia Falco - a questi imprenditori si nega sia il riconoscimento delle competenze acquisite sia la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento professionale. Per la legge è come se non esistessero. Si tratta di una disposizione assurda, inaccettabile e discriminatoria che potrebbe trasformare in autentici esodati migliaia di imprenditori che da anni svolgono con competenza la propria attività.

Soprattutto in questo momento di crisi aggiunge Luca Falco, una norma come questa si abbatte come una mannaia sulle imprese e sui lavoratori del settore installazione impianti. Tutto il contrario di quanto servirebbe sia per favorire l’occupazione sia per contribuire a sviluppare il settore delle energie rinnovabili».

Confartigianato Impianti è intervenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la modifica della legge, che presenterebbe profili di incostituzionalità poiché crea una barriera ingiustificata all’attività imprenditoriale, finendo per estromettere dal mercato migliaia di aziende. Falco annuncia una mobilitazione a livello nazionale: «Chiediamo che nel decreto legislativo vengano salvaguardati i diritti acquisiti, già previsti dal decreto ministeriale 37/08, degli installatori di impianti, non laureati o diplomati, che operano da anni sul mercato».

In Liguria, solo nel 2010, ammonta a oltre 163 milioni di euro il valore degli interventi di efficientamento energetico in cui è compresa, per esempio, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, e le opere edili incentivate dalle detrazioni fiscali del 55%.

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