REGIONE: Dal 2012 aumenta l’ecotassa: una stangata per gli artigiani e le micro imprese

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20/07/2011

Scatta l'aumento del 40% dell'ecotassa. Con il passaggio ieri in consiglio regionale del ddl, a partire dal 1° gennaio 2012, i gestori degli impianti di discarica dovranno provvedere al pagamento. I costi maggiorati ricadranno su tutte le imprese che conferiscono i rifiuti in discarica. Il provvedimento, secondo le intenzioni della giunta regionale, è finalizzato a incentivare la raccolta differenziata e di disincentivare il conferimento dei rifiuti in discarica.

«Pur comprendendo le finalità che stanno alla base del disegno di legge e che recepiscono i principi comunitari sulla gestione dei rifiuti – dichiara Luca Falco, membro di giunta di Confartigianato Liguria e presidente di Confartigianato Imperia – mi sembra evidente che la giunta abbia trascurato che l’aumento del 40% riguarderà in particolar modo i rifiuti speciali, prodotti da lavorazioni artigiane. Il conferimento in discarica per questi tipi di scarti di lavorazione è una scelta obbligata».

Per quanto riguarda gli inerti, rifiuti tipici delle imprese edili, è bene ricordare che, tranne che alla Spezia,  in Liguria non esistono impianti adatti per lo smaltimento di questi tipi di rifiuti. «Alla Spezia – puntualizza Paolo Figoli, presidente regionale Confartigianato Costruzioni un’impresa artigiana tipo che nel 2010 ha smaltito direttamente 170,35 tonnellate di inerti al costo di 352, 62 euro (2,070 euro/ton), con gli aumenti originariamente previsti del 40% dal ddl nel 2012 avrebbe dovuto pagare, a parità di tonnellate di inerti smaltiti, ben 493,67 euro (2,898 euro/ton). Abbiamo perciò accolto con soddisfazione le richieste di modifica che alcuni consiglieri di minoranza hanno presentato al disegno di legge, riguardanti l’esclusione delle imprese edili dagli aumenti, proprio perché non esiste sul territorio regionale un sistema di riciclo per gli inerti. Aumentare le tasse alle categorie produttive che non hanno modo di diminuire o eliminare la produzione di rifiuti significherebbe penalizzarle in un momento già di forte crisi. La giunta non ha recepito integralmente questa modifica, che sarebbe stata di grande aiuto per il nostro comparto, ma ha comunque approvato l’aumento ridotto al 20% per il nostro settore: è già un passo avanti ».

Più grave, la situazione delle imprese artigiane della provincia di Genova: «Non esistono discariche comunali esclusivamente dedicate al conferimento degli inerti, cioè i rifiuti dei cantieri edili, detriti da demolizioni e scavi – spiega Vito Mangano, presidente provinciale Confartigianato Costruzioni Genova – L'unico sito disponibile è Scarpino, ma non sempre è aperto al conferimento diretto».

Le imprese edili sono costrette a conferire gli inerti alle discariche private, per lo più rivenditori di materiali edili, al costo minimo di 25,00 euro/ton, a cui si aggiunge il costo del trasporto, pari a circa euro 41,00 per un autocarro con portata massima di 35 quintali. «A causa della difficile situazione viaria di Genova – dice Mangano – i tempi per il trasporto degli inerti si dilatano e il costo del conferimento aumenta fino a circa 130,00 euro/mc, ben lontano dal prezzo che dovremmo essere tenuti a pagare. Nel 2010 ho conferito con queste modalità 1.223 tonnellate di inerti. La preoccupazione è che comunque l’aumento, anche se ridotto al 20%, che la Regione andrà ad applicare ai gestori delle discariche a partire dal gennaio 2012 ,cadrà a cascata anche sulle nostre imprese edili artigiane della provincia di Genova, già schiacciate dalla crisi».

Invariato invece l’aumento del 40% per lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi, tipici delle autocarrozzerie. «Anche nel mio caso – dichiara Pino Pace, presidente regionale Carrozzieri di Confartigianato – non potendo conferire direttamente in discarica a Genova, mi appoggio ad una ditta specializzata per lo smaltimento dei rifiuti che la mia attività produce. Nel 2010 il costo dello smaltimento è stato di 957,74 euro. Con l’entrata in vigore dell’aumento, dal 2012 dovrei andare a pagare più di 1.300 euro. Decisamente un aumento troppo elevato in questo periodo di crisi». Per Confartigianato la preoccupazione è che l’aumento dell’ecotassa nei confronti dei gestori delle discariche si traduca in un rincaro delle tariffe comunali per le famiglie e le imprese, in particolare quelle artigiane.

 

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