SISTRI: classificazione dei rifiuti e soggetti obbligati

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30/10/2014

Le sostanze o gli oggetti che derivano da attività umane o da cicli naturali, di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi, sono definiti rifiuti.
La loro classificazione varia in base alla loro origine (rifiuti urbani o rifiuti speciali) ed in base alle loro caratteristiche (pericolosi o non pericolosi).

Sono rifiuti urbani, ad esempio, quelli domestici, gli ingombranti, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, ecc.. Sono invece classificati rifiuti speciali quelli derivanti da una lavorazione industriale/artigianale, i rifiuti da attività commerciali, quelli derivanti dall’attività di recupero e smaltimento di rifiuti, quelli derivanti da attività sanitarie, ecc..
Sono rifiuti pericolosi, urbani o speciali, quelli che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze pericolose e che quindi devono essere gestiti in maniera tale da renderli “innocui”, ovvero devono essere trattati in maniera tale da ridurne la pericolosità.

Fin dal 2009, il Ministero dell’Ambiente ha sviluppato un sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti (SISTRI) che prevede, in pratica, di trasferire in formato digitale tutti gli adempimenti relativi ai rifiuti ad oggi effettuati in forma cartacea, basati sul Modello Unico di dichiarazione ambientale (MUD), sul Registro di carico e scarico dei rifiuti e sul Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR). Il sistema informatico si basa sull'utilizzo di due apparecchiature elettroniche: la "black-box" (ovvero un trasponder), da installare sui veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, ed un dispositivo usb equipaggiato con un software per l’autenticazione e la firma elettronica delle operazioni.
La piena ed effettiva entrata in vigore del sistema è stata più volte rimandata: in base alla normativa oggi vigente, il prossimo 31 Dicembre sarà l’ultimo giorno entro cui, le aziende obbligate al suo utilizzo, potranno non essere sanzionate nel caso di non suo utilizzo. Di fatto, salvo ulteriori proroghe o modifiche della legislazione, dal 1° Gennaio 2015, il SISTRI diventerà pienamente operativo.

Alla data attuale quindi, le principali categorie di soggetti obbligati ad iscriversi al SISTRI sono le seguenti:
- enti e imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi derivanti da attività agricole e agroindustriali, di pesca professionale e di acquacoltura, con più di 10 dipendenti;
- enti e imprese, con più di 10 dipendenti, produttori iniziali di rifiuti pericolosi derivanti dalle attività di demolizione e costruzione, da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali, da attività commerciali, da attività di servizio e da attività sanitarie;
- enti ed imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e che svolgono attività di stoccaggio di rifiuti;
- enti ed imprese che effettuano operazioni di pretrattamento, di miscelazione od altre operazioni che modificano la natura o la composizione dei rifiuti;
- trasportatori professionali di rifiuti speciali pericolosi.

Per le categorie escluse, quali i produttori di rifiuti speciali pericolosi sotto i dieci dipendenti ed i produttori di rifiuti speciali non pericolosi, l’iscrizione è su base volontaria.
 

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