Lo spopolamento della Valle Stura è un fenomeno storico che affonda le sue radici nel secolo scorso, quando numerosi abitanti abbandonarono le montagne in cerca di migliori opportunità nelle città. Le cause principali di questa emorragia demografica risiedono nelle difficoltà occupazionali e nelle condizioni di vita nelle aree montane e dell’entroterra, che spingono soprattutto i giovani a trasferirsi verso aree urbane e più industrializzate. Le conseguenze sono evidenti: si assiste alla progressiva perdita di attività tradizionali come l’artigianato e l’agricoltura con il rischio concreto di abbandono del territorio.
Tuttavia, non mancano segnali di reazione: sono infatti in corso iniziative per promuovere il turismo, tutelare il patrimonio della valle e valorizzare le risorse locali e stimolare un nuovo senso di appartenenza.
L’iniziativa è promossa da Confartigianato, in collaborazione con i Comuni di Masone, Campoligure e Rossiglione e con il Parco Naturale Regionale del Beigua. I tre comuni della Valle Stura nel 2026 saranno Comunità Europea per la promozione dei valori dello sport.